| Carissimi,
Non so se troverete tempo da dedicare a questo post, il quale vuole essere solo l'umile tentativo di un non addetto ai lavori di soddisfare un briciolo della propria curiosità.
Sono uno studente di Fisica (studio all'Università di Pisa) al terzo anno, il mio ambito è, quindi, per molti versi (ma le apparenze spesso sono ingannevoli), assi lontano dalle questioni che vado a porre.
Nel (poco) tempo libero che è a mia disposizione mi diletto nella visita di siti archeologici, nella lettura , nella visualizzazione di ricostruzioni di edifici romani in 3D.
Come detto, non sono un esperto, e non ho occasione di dibattere con qualcuno che dell'argomento abbia una certa padronanza e dal quale poter apprendere e colmare le fallacie con cui sicuramente guardo a taluni aspetti (quelli che più mi hanno affascinato) del mondo romano.
Anche da una sporadica conoscenza dell'architettura e dell'urbanistica della Roma (intesa come città) antica (mettiamo quella di Triano, per fissare le idee) si rimane colpiti dal numero e dalla sontuosità degli edifici termali, pubblici, religiosi ed amministrativi, dalla straordinaria raffinatezza dell'arte, dall'estensione stessa del centro monumentale.
Quel che mi domando è , credo, semplice, e penso che la questione sia nata spontanea in molti altri: perchè nella storia si sono dovuti aspettare così tanti anni per rivedere città paragonabili in quanto a dimensioni? Perchè, forse, tanta magnificenza tutta insieme non si è addirittura mai più vista? Quale era la consapevolezza degli architetti delle epoche successive riguaro alla bellezza degli edifici romani?
Penso che sì, dal Rinascimento in poi ci sono state grandi realizzazioni (penso, così per dire una banalità, alla Basilica di San Pietro, costruita in cent'anni circa), ma non si è più vista (o mi sbaglio?) una così alta concentrazione di bellezze artistico-architettoniche, una spinta così forte verso la costruzione di opere pubbliche (Le Terme di Caracalla, costruite in cinque anni!). Mancava agli architetti delle epoche successive il piglio di quelli romani? Mancavano i fondi? Erano semplicemnte mutati i tempi?
Chiaramente ad ognuna di queste domande ho cercato di dare la mia personale risposta. Ma nel mio ambito si sa che quanti meno sono i dati in possesso su un certo fenomeno tanto più aumenta la probabilità che le risposte alle domande che si fanno sullo stesso risultino fallaci.
Per questo mi sono permesso di avanzare questa serie di domande, forse assai ingenue a voi, sperando che la mia curiosità verso questo mondo sia un motore abbastanza forte da spingervi ad inviarmi una vostra opinione.
I miei migliori saluti,
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